Quando un minore vive una condizione di disagio psicologico non sempre è in grado di esprimerlo attraverso il linguaggio verbale, molto più facilmente esprimerà il suo malessere attraverso il comportamento, sintomi e lamentele somatiche, segnali che uno specialista può inquadrare attraverso una accurata indagine diagnostica, al termine della quale conferisce a questi elementi significato patologico o meno. Due aree molto importanti, che rappresentano al contempo oggetto e strumento di indagine, sono il gioco e il disegno. In particolare per quanto riguarda il disegno si valuta sia la produzione spontanea, sia l’esecuzione di disegni su richiesta (test grafici).
Cosa osserviamo e quando ci troviamo di fronte a situazioni degne di
approfondimenti? Si tiene in considerazione anzitutto l’adeguatezza degli
elaborati in relazione all'età e al livello evolutivo raggiunto dal bambino,
quindi la qualità degli aspetti formali e di contenuto, cioè gli elementi
rappresentati o la storia che il bambino vuole rappresentare attraverso il
disegno, talora facendocela raccontare anche verbalmente a elaborazione
conclusa. Sono di interesse clinico tutte quelle produzioni che non sembrano
adeguate all’età o al livello atteso, che presentano aspetti formali e/o di
contenuto particolari, bizzarri, eccessivi, ripetitivi, disarmonici, oppure
riferimenti espliciti alla violenza, all’aggressività, a una sessualità
“adulta” per un bambino, elementi di cui non dovrebbe avere conoscenza e che il
clinico, attraverso una attenta analisi, è in grado di distinguere da normali
fantasie, curiosità, paure, tipiche di alcune fasi della crescita.
Quali problematiche
possono essere comprese attraverso lo studio dei disegni? Si può intuire o capire
molto del mondo interiore del bambino, ad esempio la qualità delle relazioni,
la sicurezza o l’insicurezza del carattere, il suo stile di attaccamento, la
rappresentazione di sé e degli altri. In alcuni casi si può intuire la presenza
di disagio o malessere ma non esistono segni specifici per ogni tipologia di
problema e comunque gli indici che emergono devono essere arricchiti e
integrati dal clinico con altri dati attraverso altre attività di indagine.
E’ possibile individuare eventuali segni di
abuso o maltrattamenti attraverso l’analisi dei disegni? Il disegno è certamente
un valido strumento di indagine ma non è l’unico elemento su cui un clinico
fonda una ipotesi di trauma, di abuso o maltrattamento. Bisogna stare attenti in
tal senso alle cattive informazioni che a volte circolano su internet o in tv dove
talora ci si imbatte in interpretazioni superficiali e destituite di
ogni scientificità, del tipo “se ha
disegnato un mostro col collo allungato allora vuol dire che c’è stato abuso”, oppure
“se ha usato il colore blu allora vuol
dire che è triste”, affermazioni come queste non sono ammissibili in una
indagine psicodiagnostica in ipotesi di abuso o maltrattamento, ancor più se ritenute come
“prove certe” di fatto avvenuto. Infatti, nei casi che determinano l’apertura
di indagini giudiziarie, nessun perito serio, chiamato ad esprimersi su un caso
di specie, effettuerà mai una interpretazione di un disegno in tali termini di
superficialità. Valutare la presenza di traumi, disagio o malessere psichico in
un minore è una attività estremamente delicata che richiede un alto grado di
professionalità, riservata a psicologi, psicoterapeuti e neuropsichiatri, se
avete dubbi non trasformatevi in “indagatori” ma rivolgetevi a queste figure.